Escursione sul sentiero Buca delle Fate nelle grotte della Versilia preistorica

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Non tutti i sentieri nel bosco sono uguali. Siamo sempre immersi nel verde, fra rami e  radici, con il sole che attraversa timido le chiome degli alberi e ci sembra che tutti i percorsi abbiano le stesse caratteristiche. In realtà non è così, alcuni sono più magici di altri, hanno più storie da raccontare. Perché magari in quei boschi vivevano i nostri antenati… e noi oggi vogliamo portarti in uno tra i più particolari sentieri della Versilia: Il sentiero Buca delle Fate.

escursione in versilia sul sentiero Buca delle Fate massarosa (1)

Tieni presente che insieme a Grotta all’Onda e Buca del Tasso a Camaiore, e ai ritrovamenti nelle cave di sabbia del Lago di Massaciuccoli, il sentiero Buca delle Fate di Massarosa (loc. Piano di Mommio), rappresenta una delle prime attestazioni della presenza umana sul territorio versiliese.

Cos’è il sentiero Buca delle Fate?

 

Mappa sentiero Buca delle Fate Massarosa

Mappa del sentiero Buca delle Fate

Fra la frazione pianeggiante  di Piano di Mommio e quella collinare e suggestiva di Mommio Castello, si trova una piccola valle caratterizzata dalla presenza di grotte. Antichissimi insediamenti umani e animali risalenti all’epoca preistorica. Queste cavità sono state studiate a partire dagli anni ’60 dall’Università di Pisa e dal gruppo A.C. Blanc di Viareggio.

Percorrendo il sentiero Buca delle Fate si possono vedere numerose grotte al cui interno sono stati fatti ritrovamenti assai particolari, le cui storie mostrano un luogo molto diverso da come siamo abituati a vederlo adesso.

Un paesaggio preistorico

In piena glaciazione, quello che oggi è l’entroterra versiliese, fra i 200.000 e i 30.000 anni fa, era considerato alta montagna. Per arrivare alla costa, i primitivi dovevano percorrere il doppio dei chilometri di oggi. Il paesaggio era caratterizzato da una grande presenza di abeti. Guardando a valle, non era difficile vedere mammut, uro (bue gigante), le iene, i rinoceronti lanosi e grandi uccelli volanti. Sulle pendici delle montagne (oggi colline), stambecchi, cavalli e orsi delle caverne dominavano il territorio.

Il sentiero Buca delle Fate è un percorso che porta alla scoperta di un mondo distante 40.000 anni dal nostro. Dall’uomo Neandertaliano fino all’età del rame. 5 grotte che hanno resistito al tempo e che oggi visitiamo comodamente accompagnati da un percorso nel bosco fatto di pannelli espositivi e panchine per ammirare il panorama. 5 grotte che però, per i nostri antenatissimi, avevano un grandissimo valore.

Ma vediamo nel dettaglio il sentiero Buca delle Fate, con le sue grotte dai nomi interessanti.

Grotta del Capriolo, Buca della Iena e Grotta del Cavallo

Le tre grotte sono riferibili al Paleolitico medio e hanno questi nomi poiché al loro interno sono state trovate molte ossa appartenenti a resti animali. In particolare orso delle caverne, iena, capriolo, leone, cavallo, mammut e il rinoceronte lanoso. Se percorrerai il sentiero Buca delle Fate  prova ad immaginarti immerso in un tempo passato, quando i luoghi intorno erano popolati da questi animali fantastici. Purtroppo il clima e il territorio sono cambiati molto nel corso del tempo e adesso non si trova più questo genere di animali. Fa un po’ strano pensarlo, ma sarebbe stato divertente!

All’interno delle grotte sono state trovate poi anche numerose testimonianze lasciate dall’uomo. Manufatti in pietra come lame, scheggie, e strumenti denticolati, realizzati in selce, calcare o quarzite. Gli uomini di quel periodo svilupparono anche una tecnica particolare di lavorazione della pietra: la scheggiatura Levallois. Questa “tecnologia” permetteva di ottenere delle schegge di forma precisa, lavorando sul nucleo della pietra.

Grotta del Fondineto, Buca delle Fate Nord e Buca delle Fate Sud

Queste tre grotte del sentiero Buca delle Fate sono invece riconducibili all’età del Rame e al loro interno  sono stati  ritrovati resti umani. Nella Grotta del Fondineto sono state rinvenute ossa appartenenti ad un uomo, posizionato probabilmente in posizione rannicchiata. Accanto a lui un corredo funerario costituito da un bracciale di conchiglie, alcune cuspidi, e una collana fatta di frammenti in marmo e calcare.

Nella Grotta delle Fate nord, analogamente, sono stati ritrovati resti umani di almeno 10 individui.

Nella Buca delle Fate sud al contrario sono stati rinvenuti pochi frammenti di ossa umane, ma oggetti di uso comune dell’epoca: resti in selce, cuspidi di frecce e conchiglie marine.

Da queste grotte possiamo capire un’usanza molto comune in quel periodo: l’utilizzo di grotte naturali come luoghi di sepoltura, data la loro conformazione e posizione favorevole.

Consiglio:

Se decidete di percorrere il sentiero Buca delle Fate, prestate attenzione! Non è raro,che quando meno te lo aspetti, salti fuori “Martino”. Un uomo Neandertaliano, che ha deciso di abitare una delle grotte del parco. Non è carino perché aveva altre caratteristiche corporee rispetto alle nostre. Nemmeno cordiale perché non sa parlare e non risponde alle domande. Non è di ciccia perché è un manichino. In ogni caso, il contesto e la posizione gli conferiscono un certo fascino.

Perché Martino, l’uomo Neanderthaliano, viveva in Versilia?

Probabilmente perché  in questi luoghi trovò le condizioni ideali per vivere. Come abbiamo detto all’inizio la Versilia non era un posto di mare, bensì era popolata da montagne, ricche di vegetazione e boscaglia, dove vivevano numerosi animali. Questi erano la fonte principale di nutrizione per gli uomini Neanderthaliani. La caccia era il principale mezzo di sostentamento.

Solo successivamente quando le stagioni invernali cominciarono ad essere più fredde,  gli uomini si spostavano sulla costa dove non c’erano i ghiacci. Solo nei periodi estivi l’uomo tornava sulle montagne per la caccia e il pascolo.

Come arrivare al sentiero Buca delle Fate

escursione in versilia sul sentiero Buca delle Fate massarosa

Sentiero adatto ai bambini e amici a quattro zampe con area attrezzata per pic nic

Raggiungere il sentiero Buca delle Fate non è così semplice ed immediato. E’ conveniente raggiungerlo dalla località di Piano di Mommio a Massarosa (Lucca). Lasciata la macchina nella piazza del paese (Piazza Martiri della Sassaia . piazza del mercato) Da lì, guardando le colline, prendere la strada che porta verso destra, (via della Francesca) direzione sud. Da qui, la prima a sinistra (via Pastinovelli) e poi dritto fino alla meta. Il percorso  inizialmente passa attraverso una strada circondata da case, per poi immergersi completamente tra gli uliveti. Subito inizia una ripida (e devastante) salita, addolcita soltanto da una bottiglietta d’acqua (se ce l’avete), oppure dal panorama sulla palude e costa della Versilia. Proseguendo sulla stessa strada si incontrano varie indicazioni, seguendole, si arriva dritti all’entrata del sentiero Buca delle Fate.

Una volta percorso, tra cartelli, soste, panchine, foto ricordo e quant’altro, non è necessario tornare indietro dalla strada dell’andata. Il sentiero Buca delle Fate è un anello. Guadato un ruscello (attenzione ai sassi poco stabili) e visitata l’ultima, e più grande grotta del percorso, ci si ritrova su una strada asfaltata che scende a valle. Sempre a diritto, arrivati ad una sbarra si esce dalla zona del parco e si prosegue fino a girare in via della Francesca per ritornare alla piazza di partenza.

Dove vedere le ossa e i reperti delle grotte?

Se hai percorso il sentiero Buca delle Fate, e hai letto la storia, sarai sicuramente interessato a vedere i reperti trovati nel corso degli scavi. Presso i Civici Musei di  Villa Paolina a Viareggio (via Machiavelli 25- in pieno centro) è possibile ripercorrere la storia dei primi uomini sulla terra proprio a partire dalle sue tracce.

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8 stanze. Uno scenario  particolare ed insolito. Dalle origini dell’uomo ai neandertaliani, l’uomo moderno, il mesolitico e il neolitico, per finire nell’età del rame e del bronzo. Un percorso guidato da pannelli e ricostruzioni, ossa, scheletri e teschi, frecce, manufatti, ciotole, monili e strumenti di lavoro.

Reperti di ogni tipo e di ogni provenienza. Dalla Versilia all’Africa, uomini, oggetti e storie che arrivano da tutto il mondo, e che aspettano solo di essere osservati da noi uomini “illuminati” del 21° secolo. Un buon modo per concludere l’escursione “primitiveggiante” al sentiero Buca delle Fate di Massarosa.


Invernale:  dal 16 settembre – al  15 giugno

15.30 alle 19.30

Estivo: dal 16 giugno al 15 settembre

18.00 alle 23.00 – Chiuso il lunedì

Biglietti:
interi € 3,00, ridotti € 2,00
gratis: fino a quattordici anni, scolaresche, insegnanti e +65 anni.

Info: tel. 0584 966346-966338

 

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