Escursione al paese fantasma di Col di Favilla, un sentiero nel bosco verso un mondo che fu

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Ti è mai capitato di sentir dire che un paese è fatto da tre case e una chiesa? In Alta Versilia ce ne sono molti e tutti molto suggestivi. Ce n’è uno, però, che vale la pena visitare…anche se ormai è disabitato. E’ il paese fantasma di Col di Favilla.

Il paese fantasma di Col di Favilla

Il paese disabitato è oggi di tre case (diroccate) e una chiesa (restaurata). Incastonato sulle Alpi Apuane della Garfagnana è un tipico esempio di paese strategico per le “rotte” commerciali. Poi la modernità, il mercato e le nuove vie di comunicazione hanno portato lentamente allo svuotamento del paese, oggi appunto: il paese fantasma di Col di Favilla.

il paese fantasma di Col di Favilla

A oltre 900m sul livello del mare, ai piedi del Monte Corchia, il borgo fino al secondo dopo guerra brulicava di uomini, donne e bambini. I collettorini (così venivano chiamati gli abitanti) basavano la loro sussistenza sul carbone, la pastorizia, la lavorazione di metalli e l’estrazione del tannino dal castagno per le concerie del territorio di Pisa.

Non sappiamo come si vivesse, ma sicuramente bene. Immersi completamente nella natura, a contatto con la terra e il suo ciclo. Vite semplici e fatte di piccole cose. Caminetti, orti, pascoli, viottoli, fontane, castagne, funghi e tanta voglia di lavorare.

Ma perché “il paese fantasma”?

Abbiamo tracce dell’odierno paese fantasma di Col di Favilla già dal 1600. In questa epoca, il borgo, era sfruttato come alpeggio dai pastori della Versilia. E’ nel 1800 che si hanno le prime testimonianze di abitazioni stabili. Gli stessi pastori che salivano a Col di Favilla in estate, decisero inizialmente di costruire delle case “alla meglio” per trovarvi riparo e comodità. Poi piano piano le case venivano ampliate e rinforzate. Quindi gli abitanti e le abitazioni aumentavano e col di Favilla assunse le sembianze di un paese a tutti gli effetti.

il paese fantasma di Col di Favilla

E non c’è paese senza una chiesa. Infatti anche a Col di Favilla c’è. La Chiesa di Sant’ Anna domina da un piccolo cucuzzolo sul paese. Risalente a metà del 1600 è stata restaurata negli anni ’70 del ‘900 a seguito della devastazione e profanazione con atti vandalici.

Poi arrivò la modernità, la seconda guerra mondiale con i suoi bombardamenti, vie nuove per il commercio in Garfagnana…e negli anni ’60 il destino di Col di Favilla era segnato. Divenne così il paese fantasma delle Alpi Apuane.

Col di Favilla ieri e oggi

Case costruite in pietra locale. I tetti in travi e ardesia. Gli infissi e le porte in legno. I caminetti e le cucine di sasso sono ancora ben visibili oggi affacciandosi alle case diroccate. I pavimenti crollati e i tetti pericolanti non permettono di entrare nelle case, ma basta osservarle da fuori per capire la vita e l’aria che si doveva respirare in un paese come questo. Attimi di vita pericolanti che aspettano solo di crollare da un momento all’altro. Storie, sudore e tante vite hanno affollato i sentieri di Col di Favilla e oggi non rimane altro che cumuli di pietra.

Nonostante oggi sia completamente disabitato, il paese fantasma di Col di Favilla ha ancora un’identità molto forte e tradizioni ben radicate. Emblematica è la grande festa di paese, che ogni anno a fine luglio, vede affollare i sentieri per Col di Favilla da giovani, anziani, nonni, nipoti e genitori che tornano a far festa nel paese per mantenere viva la loro identità. Generazioni di figli, anziani costretti ad abbandonare Col di Favilla tornano ai “luoghi natii” e per un giorno sognano che la loro vita sia ancora lì. Perché così è.

il paese fantasma di Col di Favilla

Camminando per i sentieri di Col di Favilla sembra di vedere stesi i panni al sole, sentire i bambini che giocano nei boschi tra i castagni, vedere il fumo che esce dai camini di ardesia e veder rincasare un pastore stanco con il suo cane. Non sono allucinazioni o fantasmi: sono forze ed energie che si respirano osservando casa dopo casa, cumulo dopo cumulo. Vite e storie che sono solo ricordi…e presto non lo saranno più.

Andare e visitare Col di Favilla non è turismo “nero”, per amanti del macabro o del paranormale, visitare il paese fantasma è immaginarsi un mondo che non c’è più. Un mondo che è stato l’anima del nostro Paese. Semplice, naturale e sincero, un mondo che non tornerà più…e in cui sicuramente si stava meglio.

Come arrivare a Col di Favilla

Per arrivare a Col di Favilla ci sono due strade, entrambe da percorrere a piedi. Non ci sono altri modi per raggiungere il paese fantasma di Col di Favilla. Per la sua storia e a causa della geografia ci sono due sentieri fattibili. Uno è il sentiero CAI n° 9 dal borgo incantato di Isola Santa (1h e 45 – 2h), l’altro è il sentiero da Foce di Mosceta. Entrambi i percorsi sono ottime escursioni trekking in Garfagnana.

Noi abbiamo percorso il primo sentiero ed è quello che vi consigliamo  per semplicità e rapidità. Una volta arrivati al borgo sospeso sul lago di Isola Santa (a un’ora dalle spiagge della Versilia) il consiglio è quello di visitare per primo questo paesino. Questo è abitato ed è un isolotto galleggiante sul lago. Proseguendo sulla strada principale si incontra una diga. Una volta attraversata (esperienza particolare e da vertigini) ci si ritrova dritti all’inizio del sentiero CAI n°9 per Col di Favilla.

Il sentiero per il paese fantasma di Col di Favilla è ben tracciato e battuto. Alterna salite, discese, ruscelli e ponticelli di legno, sempre immersi nei boschi di castagno. Inizialmente, dopo un tratto di salita, il sentiero diventa a tratti panoramico e rilassante. Poi ancora salite, fino al punto più faticoso e “pericoloso”. Un tratto di circa un quarto d’ora, in ripida salita, sconnesso e tortuoso, ma ben individuabile e percorribile. Poi ancora sentiero e ruscelli (se ne incontra 3 prima di Col di Favilla).

Si incontrano bivi e deviazioni: come sempre rimanere sul sentiero segnato in bianco e rosso, e seguire le frecce con il n°9.

Dopo circa 1h e 45 – 2h, il sentiero spiana, in lontananza una casa di sasso, il campanile che svetta, cumuli di pietra e legna: si arriva al paese fantasma di Col di Favilla.

Cosa fare nel paese fantasma di Col di Favilla

Una volta arrivati nel paese fantasma, intanto si beve e ci si riposa. Al centro del paese, sull’angolo di un bivio, c’è una piccola ma venerabile fontana d’acqua fresca. In questo angolo di relax si può ammirare la bellezza della natura, la maestosità delle cime delle montagne intorno e la pace silenziosa del paese fantasma di Col di Favilla. Dietro la chiesa un’area verde dove accamparsi per un picnic. Un giro tra le case diroccate e quelle che qualche straniero sta restaurando. Un’occhiata alla chiesa con la meridiana più alta della Toscana sopra il livello del mare.

…e intorno a Col di Favilla

E dopo il picnic e un po’ di relax? Se vuoi scoprire un altro paesino fantasma vicino Col di Favilla, ti consigliamo di proseguire in direzione Puntato. Alla fontana di Col di Favilla, prendere il sentiero a destra (n°11) e proseguire su questo per circa 20 minuti. Un suggestivo sentiero ti porterà dentro un bosco da film.

puntato - il paese fantasma di Col di FavillaDa un lato alberi giganteschi, radici imponenti e lunghe file dritte di tronchi, dall’altro le verdi vallate del Monte Corchia. Casette sparse e abbandonate, in fondo al sentiero una chiesetta dal tetto spiovente e il campanile di sasso. Dalla finestra in basso la corda della campana. Una scampanata a Puntato fa riecheggiare nella vallata il suono di un’esperienza che non si fa tutti i giorni.

puntato - il paese fantasma di Col di Favilla

Veduta dall’alto della vallata di Puntato con la sua chiesetta

Da qui partono molti altri sentieri per il Monte Corchia, Mosceta e rifugi delle Alpi Apuane…ma queste sono altre storie. Piccole o grandi  escursioni che sanno regalare forti emozioni da vivere in compagnia.

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Due anime sempre in movimento alla continua ricerca di avventura, curiosità e luoghi da scoprire con un solo obiettivo: raccontare le bellezze della nostra terra!

6 commenti

  1. tasso on

    Piacevole spaccato sulla vita che fu, anche se la vegetazione ha preso il sopravvento sulla maggior parte delle cose create dagli abitanti di Col di Favilla, resta uno dei percorsi più caratteristici , arrivati alle soglie del paese, se si chiudono gli occhi, è bello immaginare di riaprirli e scoprire com’era una volta.

  2. Anonimo on

    Grazie per il consiglio, faró presto questo percorso insieme a mia moglie 👍

  3. Angeli valerio on

    Non capisco la parola ” paese fantasma” e vorrei conoscere chi ha dato questa definizione! Se esiste e non è lui stesso un fantasma , aspetto una risposta!

    • Davide & Rachele on

      Salve, questa “definizione” non è stata data da nessuno. Abbiamo chiamato Col di Favilla il “paese fantasma” semplicemente perché è stato abbandonato da molti anni: oggi è disabitato con molte case in rovina e crollate. Paese fantasma è una figura retorica per far intendere in altro modo che il paese è disabitato. Il paese c’è ed esiste. Ci sono molti sentieri che lo raggiungono…altrimenti non avremmo potuto raccontarlo.

  4. Babboni Valter on

    Buongiorno , sono il presidente dell’associazione che si occupa di tenere vivo Col di Favilla . Mi ha fatto molto piacere leggere quello che avete scritto sul nostro paesello . Sarebbe bello avervi ad uno dei nostri eventi per scambiare due chiacchiere ,almeno capireste meglio la nostra realtà e le difficoltà che ci sono a tenere in vita una chiesa e un paesino sperduto tra i nostri monti . Vi invito a visitare la nostra pagina facebook dove potrete vedere le cose che periodicamente vengono fatte . Vi aspettiamo al Colle saluti
    Valter

    • Davide & Rachele on

      Grazie davvero! Apprezziamo molto il vostro impegno nel salvare questi piccoli tesori unici dal valore inestimabile! Possiamo solo immaginare quanto sia difficile valorizzarli con i vari problemi di raggiungibilità, organizzativi e burocrazia varia…
      Noi raccontiamo questi posti perché ci piacciono molto e ci emozionanao… sono pezzi di storia che non dovrebbero crollare!
      Purtroppo ora abitiamo a Roma e sarà un po’ complicato incontrarci…
      Verremmo volentieri sulle nostre amate montagne… ma se ne potrà riparlare per la prossima estate! Grazie per l’invito!
      Se vuole siamo disponibili ad una chiacchierata per conoscerci e scambiarci i contatti anche via mail (infodestinazioneterra@gmail.com).
      Ci teniamo!
      a presto
      Saluti
      Davide & Rachele

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